CAMPANIL BASSO

VIA NORMALE

Foto dall'itinerario 64 del libro "Le perle del Brenta" di F. Nicolini.

CARATTERISTICHE

Salita di roccia bellissima nel cuore delle Dolomiti del Brenta. La via normale è stata la soluzione all’enigma del campanile Basso, per lungo tempo un tabù alpinistico, finché Ampferer e Berger, nell’agosto del 1899, guadagnarono la vetta. L’arrampicata è molto esposta ma ben proteggibile; inoltre nei due tiri più impegnativi sono presenti numerosi chiodi. Tutte le soste sono ottime. In estate la via è molto frequentata.

AVVICINAMENTO

Da Molveno con taxi rifugio oppure dal Pradel impiegando 1 ora in più si raggiunge il rifugio Croz dell’Altissimo 1450 m. Da qui seguendo il sentiero 340 si raggiunge il rifugio Selvata (1630 m) poi seguendo il sentiero 319 fino al rifugio Tosa – Pedrotti (2 ore dal Croz dell’Altissimo). Dal parcheggio di Vallesinella (1513 m) si sale in breve con il sentiero 317 al sovrastante rifugio Casinei (1825 m). Da qui si seguono le indicazioni a destra per il rifugio Brentei (sentiero 318), lo si raggiunge in un’oretta (2183 m, 2 ore da Vallesinella). Dal rifugio Brentei si prosegue lungo il sentiero in direzione del rifugio Pedrotti, salendo su morena e poi su facili roccette (tratti attrezzati) fino al nevaio sotto la Bocchetta di Brenta. Un volta giunti alla bocchetta di Brenta (2552 m, 3 ore da Vallesinella) si svalla sull’altro versante scendendo in pochi minuti al già visibile rifugio Pedrotti, dove è consigliabile pernottare. Dal rifugio Pedrotti si risale alla Bocchetta del Brenta. Si prende a destra il famoso sentiero delle Bocchette, seguendo la cengia che conduce verso la bocchetta successiva: la bocchetta del Campanile Basso, nei cui pressi si trova l’attacco della via normale. Dalla bocchetta del Campanile Basso, gettata un’occhiata sulla massiccia parete Sud del Campanile, si abbandona il sentiero delle Bocchette calando per qualche metro giù a sinistra, poi si risalgono le rocce a gradoni che conducono ad un grande ripiano detritico dove si trova l’attacco.

SALITA

1° tiro: Attaccare le rocce gradinate che conducono verso un camino obliquo verso destra, mantenendosi dapprima all’esterno verso sinistra, poi piegare a destra entrando nel camino, percorrendolo fino ad un comodo terrazzo alla base della impressionante e gialla parete Pooli, dove si sosta. (40 m- III+).

2° tiro: Salire in verticale la parete (IV+) raggiungendo una cengetta, salire ancora circa 5 metri piegando verso destra seguendo le rocce più facili, salendo su un ballatoio posto grosso modo sullo spigolo tra le pareti sud e est, sostare al ballatoio su un’ottima sosta. (30 m – IV/IV+ – 5/6 chiodi).

3° tiro: Aggirare lo spigolo a destra e poi prendere a salire in verticale fino ad una comoda cengia. Percorrerla verso destra per almeno una decina di metri (ometto) fino alla sosta.(40 m – III).

4° tiro: Salire obliquamente verso destra, senza percorso obbligato, superando facili saltini di roccia e cenge sovrapposte, arrivando a doppiare il versante Est, e giungendo a quello Nord, si sosta su un’ampia cengia. (40 m- II/III).

5° tiro: Salire dritto la parete sovrastante per 25 metri fino alla base di due camini divergenti (i famosi camini a Y), dove si sosta. (25 m- III).

6° tiro: salire il camino di sinistra, stretto, con divertente arrampicata (IV), uscendone fuori dove necessario, dopo soli 20 metri il camino finisce e c’è una sosta con anello; proseguire tuttavia oltre, diagonalmente a sinistra per rocce facili fino a raggiungere dopo altri 20-25 metri una grande cengia detritica; qui in prossimità dello spigolo nord-est si trova la comoda sosta. Questa grande cengia è chiamata lo “Stradone provinciale”, che taglia tutta la parete nord del Campanile Basso, bella larga e camminabile (in conserva). Fare attenzione alla possibile presenza di neve o ghiaccio, molto insidiosi per la progressione (45 m – III/IV).

7° tiro (in conserva): percorrere tutto lo stradone provinciale verso destra, fino ad aggirare lo spigolo nord-ovest. Qui non si può non notare un solco che risale il torrione verso la vetta, un diedro inclinato molto invitante. Si sosta alla base del diedro.

8° tiro: risalire interamente il diedro-camino con dei passaggi divertenti, fino a giungere alla sosta su un piccolo pulpito, posta sotto un ampio terrazzo detto “Albergo al sole” (il terrazzo è sopra, non raggiungerlo) (60 m – IV).

9° tiro: salire sulla parete di sinistra verso lo spigolo NE fino a raggiungere un piccolissimo ballatoio posto proprio sul filo dello spigolo, detto il “Terrazzino del Re del Belgio”, dove si sosta. (40 m- IV).

10° tiro: dal terrazzino girare a sinistra dietro allo spigolo, qui ben marcato, e passare in massima esposizione sulla verticalissima parete Nord: è la famosa parete Ampferer, che precipita giù dalla vetta. Dopo avere girato dietro lo spigolo si traversa per 3-4 metri a sinistra (III, 1 chiodo), c’è una piccolissima cengia appena sufficiente per le punte dei piedi. Percorrerla alcuni metri fino che si allarga. (10 m – III).

11° tiro: Salire in verticale sulle impegnative rocce a tacche oltrepassando uno strapiombo (qualche metro di V – con diversi chiodi) per raggiungere una piccola nicchia poi, un po’ a sinistra, si raggiunge un diedro (difficoltà ora più accessibili) che si segue fino alla sosta. (40 m – IV+ e passi di V-, 5/6 chiodi). Dall’ultima sosta per facile roccette (10 m) si giunge alla campana di vetta.

DISCESA

La via di discesa segue grossomodo il percorso della salita. Gli anelloni con catena di calata sono posti in maniera ottimale. Dalla vetta con 1 calata da 30 m si giunge su un terazzino sullo spigolo nord poi, con una 2a calata di 40 m si giunge sul terrazzino sopra il camino e sotto il terrazzo “Albergo al sole” ed infine con la 3a calata di 40 m si raggiunge lo stradone provinciale. Percorre interamente lo stradone verso sinistra (viso a monte) fino al successivo ancoraggio. 4a calata (40 m): conduce giù dallo stradone. 5a calata (30 m): fino alla cengia. Percorrere la cengia verso sinistra (viso a monte) per 15 metri fino ad un’altra sosta attrezzata posta sul ballatoio sopra la parete Pooli. 6a calata (40 m): fino a raggiungere la base della parete Pooli. 7a calata (40 m): all’ampio terrazzo dove attacca la via normale. Raggiungere la bocchetta e ripercorrere il sentiero n. 305 (meglio conosciuto con il nome di Sentiero delle Bocchette) fino al suo termine.

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