VIE FERRATE

Lunghe cenge esposte su pareti vertiginose nel cuore del Brenta

La Ferrata delle Bocchette Centrali

Il Rifugio Pedrotti viene immediatamente associato, quando si parla di vie ferrate, alla Ferrata delle Bocchette Centrali. Non solo per via del loro posizionamento ma proprio per via della loro genesi.

Infatti fu proprio in una riunione tenutasi al Rifugio Tosa Pedrotti  che, negli anni ’30, si progettò di collegare i Rifugi del Brenta con delle ferrate, sfruttando le cenge orizzontali tipiche del Gruppo di Brenta.  Studiato il percorso si arrivò ad un compromesso: le vie ferrate pur fungendo da collegamento non avrebbero mai dovuto raggiungere le cime in quanto quest’ultime dovevano rimanere appannaggio esclusivo per gli alpinisti. Ecco come sono nate le Bocchette Centrali.

Vi sono comunque 5 vie ferrate che partono o arrivano al Rifugio Tosa Pedrotti, ognuna con caratteristiche ben diverse.

Per percorrere le seguenti vie ferrate l’attrezzatura minima è: l’imbracatura, il set da ferrata ed il casco. Consigliamo, per i meno esperti, di essere accompagnati da una Guida Alpina.

Date un’occhiata alle informazioni di dettaglio elencate qui di seguito e scegliete la via ferrata che maggiormente si adatta alle vostre caratteristiche.

VIE FERRATE

BOCCHETTE CENTRALI

La Ferrata delle Bocchette Centrali è un ardito percorso tracciato su sistemi di cenge che permette di toccare alcune bocchette attraversando le ripide pareti delle cime della catena centrale del Gruppo di Brenta. Ci sono tratti molto esposti o coperti da neve. Partendo dal Rifugio Pedrotti in 10 minuti si raggiunge la Bocca di Brenta (m. 2552), si attraversa e si scende sull’altro versante; tenendosi sulla destra dopo poche decine di metri si trova una piccola cengia che segna l’inizio della via ferrata. Pochi scalini infissi nella roccia seguiti da una verticale scaletta portano ad una comoda cengia che attraversa tutta la parete ovest della Brenta Alta, poi su cenge artificiali si passa sulla parete nord, e successivamente, salendo su roccette e scalette di ferro, si raggiunge un crocefisso in ferro.  Dopo una discesadi alcuni metri si raggiunge la Bocchetta del Campanile Basso (m. 2620) alla cui sinistra parte la via normale all’omonimo Campanile (circa 45 minuti dal Rifugio Pedrotti). A questo punto si gira sul versante est, si sale prima per un canale incassato sotto la Bocchetta del Campanile Alto, poi su ripide roccette e si arriva ad una selletta panoramica, la Bocchetta della Sentinella. Rimanendo sempre sul versante est ed attraversando alcuni canalini e delle cenge molto esposte si arriva alla spalletta rocciosa dalla quale scendono alcune scalette che portano alla Bocca degli Armi, in cima alla Vedretta degli Sfulmini. Da qui si scende, dapprima sul nevaio e poi sulla morena, fino a raggiungere il Rifugio Alimonta. Dalla Bocca degli Armi, tenendosi sulla sinistra, si può anche proseguire per la via delle Bocchette alte.

BOCCHETTE ALTE

La Ferrata delle Bocchette Alte è un percorso che attraversa una serie di cenge esposte, toccando i 3.000 m. di quota e collegando il Rifugio Alimonta con il Rifugio Tuckett (5h). Interessante, per i più allenati, è il concatenamento Bocchette Centrali – Bocchette Alte  che collega il Rifugio Pedrotti con il Rifugio Tuckett. (8h ca.).

FERRATA SPELLINI

La Ferrata Spellini consiste di una serie di corde metalliche e numerose scale che comportano l’uso di una buona dose di forza vista la loro verticalità. Si tratta di una ferrata classificata di media difficoltà, forse anche più difficile delle Bocchette Centrali, anche se il percorso è molto più breve. Si parte al mattino dal Rifugio Pedrotti verso il rifugio Alimonta, passando per le Bocchette Centrali. Si ritorna al rifugio dal sentiero Spellini. In alternativa si può seguire il sentiero Spellini fino al Rifugio Alimonta per poi proseguire per le Bocchette Alte fino al Rifugio Tuckett.

FERRATA OSVALDO ORSI

Dal Rifugio Pedrotti si scende per alcuni minuti lungo il sentiero per Molveno (n. 319) fino ad un ripiano sotto il Rifugio Tosa. Da qui si scende a sinistra su alcuni gradini rocciosi, poi dentro un canalino si scende per arrivare nella valle, la si attraversa e si segue il sentiero che, con vari saliscendi, aggira la base rocciosa della Brenta Alta. Dopo un breve tratto si arriva alla Busa degli Sfulmini a cui fanno corona la maestosa muraglia della Brenta Alta, gli arditissimi Campanili Basso e Alto, la catena degli Sfulmini, la Torre di Brenta, la Cima degli Armi e la cresta frastagliata della Cima degli Armi Bassa. Il sentiero percorre tutta la soglia rocciosa della conca, prosegue quasi in piano fino ad arrivare nella Busa degli Armi, anch’essa attorniata da una superba cerchia di cime rocciose. Si attraversa questa conca e salendo leggermente si arriva ad uno spallone ai piedi di un piccolo caratteristico corno roccioso, poco dopo ci si affaccia alle Val Perse e al massiccio della Cima Roma (ore 1.20). Da qui il sentiero scende per delle roccette (tratto esposto) fino ad arrivare ad una cengia incavata nella parete strapiombante, qui si trova una corda metallica. Si prosegue attraversando un paio di canaloni e si scende nell’ampia testata delle Val Perse si prosegue in quota per detriti e nevai alla base dell’imponente parete est della Cima Brenta, poi si entra nel ripido canalone che sale verso sinistra. Lo si risale faticosamente e in caso di neve ghiacciata ci si tiene sulla destra dove si trova una fune d’acciaio, fino ad arrivare alla Bocca del Tuckett (m. 2648). Si scende sulla vedretta del Tuckett, dapprima in centro e poi sulla destra dove si trova il sentiero che passa sul fianco della morena e porta al Rifugio Tuckett (m. 2272).

FERRATA BRENTARI

Questo percorso richiede una certa pratica alpinistica e attrezzatura da ferrata. Dal Rif. Pedrotti si sale fino alla chiesetta, lasciata questa sulla sinistra si prosegue con lo stesso sentiero che porta anche alla Cima Tosa (n.358). Si segue questo sentiero per una decina di minuti fino ad un bivio con il sentiero Palmieri, al bivio invece di scendere a sinistra si prosegue salendo leggermente fino alla conca ai piedi della Cima Margherita. Con salita a sinistra nei ghiaioni il sentiero porta nell’ampio vallone occupato in alto dalla Vedretta Superiore della Tosa. Lo si risale tenendosi sulla destra (tracce, ometti) fin nella sua parte superiore. Si sale a destra su facili gradini (tracce) fino sopra uno zoccolo di rocce biancastre, proprio sotto la partenza della via normale della Cima Tosa, da qui infatti si può vedere la fascia di roccia solcata dal famoso “camino”. Da qui si prendono le bancate rocciose a sinistra, si traversa e per roccette si arriva alla spalla orizzontale della Sella della Tosa (m. 2860). Si attraversa per cenge e dopo una decina di minuti si arriva alla bocca della Tosa. Da qui seguendo cavi e scalette si scende sulla Vedretta d’Ambiez sulla quale ci si abbassa preferibilmente a destra verso le rocce della Cima d’Ambiez e si giunge sulla morena. Da qui si continua in discesa fino al Rifugio Agostini.

...e ricorda:

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attentamente tutte le attività che stai per intraprendere.

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sulla base del tuo livello tecnico e della tua esperienza.

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tutti i materiali e l’attrezzature necessaria per l’attività.

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sulle condizioni meteo previste sia in fase di pianificazione sia la sera precedente all’attività.

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delle tue condizioni psicofisiche. Rinunciare non è mai una sconfitta!

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